Journal Article

Chi ha paura di Elena Ferrante?

by Tiziana De Rogatis

Who's afraid of Elena Ferrante? De Rogatis considers the controversial status of Elena Ferrante's work within the world of Italian criticism. 

Questo testo serve come l'introduzione ad una sezione speciale, a cura di Tiziana De Rogatis, della rivista allegoria (n. 73) dedicata alle riflessioni critiche su Ferrante di De Rogatis, Laura Benedetti, Rocco Coronato, Raffaele Donnarumma, Massimo Fusillo, Elisa Gambaro, Stiliana Milkova, Elena Porciani, Olivia Santovetti, Andrea Villarini e Katrin Wehling-Giorgi. 

Chi ha paura di Elena Ferrante? Cosa ha spinto non pochi giurati dello Strega e non pochigiornalisti a reagire in modo scomposto verso la candidatura della scrittrice al Premio? Per quale ragione i suoi libri vengono pressoché ignorati dal dibattito universitario italiano, mentre in Nord America sono al centro di convegni, seminari, pubblicazioni autorevoli? Eppure, la quadrilogia dell’Amica geniale è una delle opere più interessanti di questi anni ed ha riscosso un enorme successo di pubblico in Italia non meno che negli Stati Uniti e nei paesi di lingua inglese. La formula con cui all’estero vengono comunemente definiti i quattro romanzi, Neapolitan Novels,1 valorizza lo scenario privilegiato della lunga vicenda, Napoli, e pone la questione della nostra identità nazionale, di un’Italia vista da lontano: ma anche questo aspetto, oggi così vitale per noi, è liquidato frettolosamente come esotismo dai detrattori della scrittrice. Mentre nella vasta area anglofona la modernità si è da subito incarnata nel punto di vista femminile, che ha rappresentato al tempo stesso una particolarità di genere (di metà del genere umano!) e un’universalità estetica, il sistema massmediale italiano e la nostra università esprimono spesso una resistenza pregiudiziale verso le scrittrici contemporanee e del secondo Novecento.

Abbiamo pensato di discutere dell’Amica geniale in questa sezione  di «allegoria» ospitando un dibattito sulla quadrilogia il più possibile aperto– disponibile cioè a confrontarsi anche con giudizi di valore negativi, purché argomentati – attraverso il punto di vista di undici critici italiani e non, specialisti e non di Elena Ferrante. Tra questi, quattro studiose radicate nella vasta area anglofona analizzano i Neapolitan Novels anche dalla prospettiva del successo internazionale e delle sue ragioni implicite.

  • 1. Nelle pagine che seguono i volumi della tetralogia verranno indicati con le seguenti sigle: E. Ferrante, L’amica geniale, e/o, Roma 2011 = Ag; Ead., Storia del nuovo cognome, e/o, Roma 2012 = Snc; Ead., Storia di chi fugge e di chi resta, e/o, Roma 2013 = Sfr ; Ead., Storia della bambina perduta, e/o, Roma 2014 = Sbp.

Article Information

Publication title: 
Allegoria
Issue number: 
73
Publication date: 
October 12, 2016